un puzzle di situazioni da far combaciare, nella speranza di cambiare il destino...
Amore e morte compongono un binomio antichissimo. Il
sentimento verso un’altra persona perdura, trasformato, anche dopo la perdita
di quest’ultima; in questo senso l’amore ‘sconfigge’ la morte, grazie al
ricordo e all’affetto. Il grande desiderio, però, è da sempre quello di poter
realmente sconfiggere la fine ultima della vita, magari tornando indietro nel
tempo proprio grazie alla forza dell’amore. Last
Day of June (Ovosonico, 2017) parte da qui, da un uomo – Carl – che ha
perso la sua amata June nell’incidente stradale che l’ha costretto sulla sedia
a rotelle. In una notte di solitudine e disperazione, Carl rivive più e più
volte quell’ultimo giorno trascorso con June, immaginando una serie di what if che avrebbero potuto impedire la
morte dell’amata, nell’incidente di quella serata romantica che già però
lasciava presagire (per il tramonto, la pioggia, le tinte autunnali) la
prossimità della fine. All’interno di questi ricordi non è però Carl il
protagonista e si prende il controllo di altri abitanti del paese (un bambino,
una donna, un cacciatore e un anziano). È possibile, attraverso una sequela di
enigmi ambientali, modificare il corso degli eventi, andando man mano a
comporre un puzzle di situazioni da far combaciare, nella speranza di cambiare
il destino. Questi personaggi, così come Carl e June, non parlano e non
possiedono nemmeno espressioni facciali riconoscibili, essendo sprovvisti di
occhi e bocca. Eppure riescono ad essere incredibilmente comunicativi, nel
trasmettere le emozioni che provano anche solo attraverso un bisbiglio o un
lieve movimento del capo.
Questa scelta, curiosa ma ben riuscita, deriva
peraltro dalla collaborazione che Massimo Guarini di Ovosonico ha portato
avanti con Jess Cope (fra le altre cose animatrice in Frankenweenie di Tim Burton) e col musicista e produttore Steven
Wilson. La semplicità di questa rappresentazione artistica – fatta non solo di
espressioni, ma anche di colori sfumati e di un accompagnamento musicale
d’eccellenza – offre un corrispettivo dell’amore di Carl e June, fatto di
piccoli gesti e quotidianità vissuta con dolcezza, e rappresenta forse la
misura stilistica di questo videogioco.
Francesco Toniolo
settembre 2017
* In questo blog abbiamo scritto di Murasaki Baby QUI
e di Ovosonico anche QUI
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