CAVE!
CAVE! DEUS VIDET
PRECIPITARE
DENTRO L’OPERA DI BOSCH PER RINNOVARE I SIGNIFICATI DELLA PITTURA E VINCERE UNA
COMPETIZIONE INTERNAZIONALE
panoramica dello stand di Noeludica (foto F. Scaboro) con l'opera da CAVE! CAVE! |
E’
quello che hanno fatto Claudia Molinari e Matteo Pozzi di We Are Müesli, duo
milanese vincitore del Premio Bosch Art Game Competition indetto dalla
Fondazione Bosch col Museo di Hertogenbosch.
Dopo
mesi di attività e confronti (al premio hanno partecipato team da tutto il
mondo e anche altri italiani come Urustar) l’11 ottobre scorso sono stati premiati per
Cave! Cave! Deus videt “Attenzione!
Attenzione! Dio vede” una visual novel dedicata al Trittico delle tentazioni di Sant’Antonio del grande pittore
fiammingo.
L’artgame
è labirinto e sogno di una sindrome di
Sthendal, ovvero il precipitare di un visitatore dentro l’opera conservata
al Museo di Lisbona, fatto che probabilmente in molti hanno ‘sperimentato’
soffermandosi davanti agli enigmi, alla fantasia, alla maestria pittorica di
questo straordinario inventore di generi visivi come Bosch, incantatore di
intere generazioni di persone e di
studiosi d’arte.
WAM
elabora il tema con sapienza dinamica, inventiva enigmistica, linearità e
personalità grafica, per un esito davvero internazionale (il latino oggi è
riconsiderato un linguaggio internazionale comprensibile a tutti, non solo
usato dalla Chiesa attuale per tweettare) con matrice italiana grazie al
bagaglio culturale di origine.
Una
caratteristica sperimentale di CAVE!
CAVE! DEUS videt è la sua relazione con diversi campi dell'arte presente
nei dipinti di Bosch: il gioco funziona come una sorta di "hub ",
anche con la musica (la colonna sonora dell’Episodio 0 di retro-elettronica è
fornita dal canadese del progetto musicale all'avanguardia Monroeville Music
Center) e le immagine in movimento, con i mash-up di scene in-game di alcuni
film dei pionieri del cinema delle origini come Georges Méliès e Segundo de Chomón,
per non parlare
di citazioni e riferimenti ad "Alice nel paese Meraviglie", di musica
punk rock, di "Guerre stellari ".
Eresia,
alchimia, Tarocchi, occultismo, e 8 differenti punti di vista sulla pittura di
Bosch compongono una lunga storia architettata con molteplici intersezioni e
molteplici finali possibili in base alle scelte del giocatore con
l’intersezione dei temi "seri" del trittico come il peccato, la
solitudine e l'ossessione.
Dal
punto di vista visivo, caratteristica importante e aggiungerei geniale, il
gioco funziona sostanzialmente per sottrazione invece che addizione. ‘Less is
more’ diceva l’architetto e qui parliamo di una concezione di Game Design molto
contemporanea. Dove Bosch ossessivamente ha riempito i suoi quadri
con
i dettagli, la visual novel li riduce a icone , dove Bosch era tutto colori ,
CAVE ! CAVE ! DEUS videt ha una tavolozza fatta solo di bianco, nero e solo un
altro colore alla volta , e dove Bosch ha creato forme di lusso , la grafica è
più minimalista possibile.
Ultimo
dato che farebbe felice Bosch per la quantità di linguaggi e presenze che si
incontrano nella rete: il gioco mette alla prova anche le opportunità di narratologia
sociale contemporanea, nascondendosi all'interno del gioco account di Twitter
dei personaggi stessi che possono eventualmente permettere ai giocatori di impegnarsi
in conversazioni con loro e contribuire ad una ulteriore narrazione sui social
network.
Eleganza
e mistero, capacità tecnica e sapienza estetica… CAVE! CAVE! WAM sono davvero
bravi!
DNA.F.
WAM
ha partecipato all’IGDS ed esposto con Game Art Gallery in Games Week con una
grande opera tratta dal gioco. Negli stessi giorni il duo è stato anche al
Playing The Game sempre a Milano in Santeria.
Il
9 novembre a Paderno Dugnano Centro Tilane ci sarà la conferenza su tutti gli
aspetti non violenti dei videogiochi (arte, comunicazione, educazione, ricerca,
studio e lavoro) e si potrà vedere l’opera di WAM che era esposta alla Games
Week e probabilmente incontrarli di persona.
DOVE INCONTRARLI ORA:
- Torino, Share Festival @ Accademia Albertina, insieme agli altri 5 progetti finalisti di Bosch Art Game; la mostra inaugura il 30/10 (sono presenti di persona) e fino al 9/11: http://www.toshare.it/toshare09/?page_id=6610
-
Istanbul, ICIDS (International Conference on Interactive Digital Storytelling)
@ Bahcesehir University, solo il nostro CAVE! CAVE! insieme a una selezione di
altri "art games" da tutto il mondo, dal 6 al 9/11 (non ci sono fisicamente): http://gamesandnarrative.net/icids2013/exhibition
- CAVE!
CAVE! È stato iscritto all'IGF (Independent Games Festival) 2014, che si terrà
a marzo a San Francisco; le nomination ai vari premi usciranno a gennaio e in
rete c'è già chi l'ha piacevolmente notato: http://www.igf.com/php-bin/entry2014.php?id=4477
About We Are Müesli
We Are Müesli è un duo indipendente con base a
Milano costituito dalla visual designer Claudia Molinari e dal creative writer
Matteo Pozzi. Dal 2010, Claudia e Matteo lavorano in coppia su progetti
culturali e artistici in differenti settori della comunicazione, dall'analogico
al digitale (e ritorno). CAVE! CAVE! DEUS VIDET è il loro primo passo nel campo
del game design.
About Claudia Molinari
Claudia è una graphic designer,
illustratrice ed art director con esperienze oblique nella comunicazione e nel
design. Dopo gli studi a Cambridge e Brighton e i 7 attuali anni di lavoro come
visual designer, ha scelto di debuttare "daccapo" anche nel game
design.
About Matteo Pozzi
Giornalista per riviste di videogiochi
all'inizio degli anni 2000, Matteo ha lavorato negli ultimi 8 anni come autore
di sit-com e altri programmi televisivi per ragazzi, e come editor e copywriter
su differenti progetti di design, comunicazione e innovazione.
Contatti
Twitter: @WeAreMuesli
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