FORTE DI BELVEDERE FIRENZE, dal 25 giugno al 10 ottobre 2021
a cura di Rita Scartoni e Luca
Criscenti, nata da un’iniziativa del Ministero degli Affari Esteri
e della Cooperazione Internazionale, prodotta da Fratelli Alinari
Idea SpA
Il fascino e la diversità dell’Italia, dei suoi paesaggi, della sua creatività e delle sue persone è in “Italiae. Dagli Alinari ai maestri della fotografia contemporanea” una delle due mostre che, dal 25 giugno al 10 ottobre 2021, occupa gli spazi della Palazzina del Forte di Belvedere, a Firenze nell’ambito dell’iniziativa Ieri, oggi, domani. Italia autoritratto allo specchio, iniziativa promossa dal Comune di Firenze organizzata da MUS.E con il supporto di Fondazione CR Firenze, Unicoop Firenze e Mazzoleni.Italiae, a cura di Rita Scartoni e Luca Criscenti, nata da un’iniziativa del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, prodotta da Fratelli Alinari Idea SpA, è promossa dalla Fondazione Alinari per la Fotografia (organismo fondato dalla Regione Toscana per la conservazione, gestione e valorizzazione del patrimonio fotografico Alinari).
Un archivio di 75 fotografi - da Gianni Berengo Gardin a Paolo Pellegrin, da Gabriele Basilico a Gian Paolo Barbieri, da Luigi Ghirri a Mario Giacomelli e Ferdinando Scianna, solo per citarne alcuni - che hanno ritratto il Bel Paese ognuno a loro modo e con il loro interesse peculiare. Un secolo e mezzo di storia in una composita antologia di scatti, per ricreare un’ideale galleria di ritratti e memorie, capace di testimoniare la ricchezza del Paese e al tempo stesso la straordinaria vitalità della fotografia italiana. La selezione di scatti, senza pretendere di riassumere nella sua interezza la complessità della fotografia italiana, si pone in ogni caso come una sfida, e un mezzo per esplorare scelte estetiche e linguaggi che hanno attraversato oltre 160 anni di immagini, tra foto d’atelier, pittorialismo, concettualismo, cronaca e ricerca artistica. Un percorso che comincia dalle fotografie dei Fratelli Alinari e da quel vasto mondo che intorno ad essi, in termini di collezioni e archivi rappresentati, si è andato formando per giungere, attraverso i grandi maestri della fotografia del Novecento, fino alle più aggiornate sperimentazioni. Il risultato si può leggere anche come un breve compendio di storia delle tecniche fotografiche che parte dal calotipo e arriva alla Virtual Photography in game. Proprio in questa sezione si inserisce il lavoro fatto dai fondatori di Neoludica Debora Ferrari e Luca Traini con la curatrice Rita Scartoni: portare nella visione della fotografia contemporanea l’esperienza della Virtual Photography, da una decina d’anni praticata a livello mondiale ed esplosa negli ultimi anni come fenomeno social, con un esponente italiano pioniere di questa tecnica, Emanuele Bresciani, che nel 2020 ha esposto le sue fotografie anche al Museo D’Arte Contemporanea Fondazione Meli di Luzzana (BG) oltreché con Neoludica a Venezia, Firenze, Milano, Roma negli anni precedenti. Operazione iniziata 12 anni fa con l’obiettivo di far riconoscere le Game Art nel serbatoio visivo delle arti contemporanee e che acquista rilievo in questo contesto perché uno scatto in Assassin’s Creed ® con Ezio Auditore davanti alla Cupola di Santa Maria del Fiore ci porta nell’oltretempo dei videogiochi storici creati da Ubisoft ®: il soggetto è rinascimentale ma lo scatto è con l’ultima tecnologia fotografica esistente, quella col PhotoMode.
“La mostra apre con un’opera di Walter
Niedermayr e chiude con un toccante scatto di Paolo Pellegrin - spiega la curatrice Rita Scartoni - Nel
mezzo tanti autori, tutti amatissimi, dai maestri del Novecento, come Mario
Giacomelli, Luigi Ghirri, Gabriele Basilico, ai contemporanei Alex Majoli,
Olivo Barbieri, Mario Spada, Gabriele Croppi, ad artisti emergenti come Paolo
Spigariol. In questo caleidoscopio di sguardi a fare da legante sono le
immagini degli Archivi Alinari. L’Archivio si apre e dialoga con il
contemporaneo anche al di fuori di rigide griglie cronologiche, giocando con i
formati e il tema della riproduzione e della ‘riproducibilità’, della
fotografia, per cogliere attraverso assonanze quell’insieme variegato di
incanti, saperi, contraddizioni che fanno dell’Italia un paese speciale. Ed è
con questa chiave di lettura, la molteplicità - molteplicità degli sguardi, dei
paesaggi, delle ricchezze artistiche e culturale - che l’Italia si ri-presenta
al mondo, dopo un periodo particolarmente duro. Questa di Firenze è infatti
l’unica sede italiana della mostra che, in duplice copia, ha già iniziato un
nutrito programma di circuitazione in molti paesi europei (Minsk, San
Pietroburgo e Berlino le tappe già confermate) ed extraeuropei. Voglio credere
che gettare uno sguardo su chi siamo, e chi siamo stati, possa aiutarci a
focalizzare le sfide del futuro”.
La mostra si articola in tre sezioni Paesaggi, Opere, Volti,
ciascuna in grado di costituirsi come ideale percorso geografico, storico e
artistico, per cogliere, in una poliedrica varietà di temi, le mutazioni di un
Paese in continua evoluzione: Nord e Sud, città e campagna, lavoro e feste,
tradizione e innovazione, storia sociale e vita culturale. Visioni dove la
sorpresa è nella “messa in scena”, nelle scelte originali di ciascun
interprete. Una proposta che è anche un modo di percorrere le trasformazioni
del Paese, con un linguaggio capace di cogliere le diversità geografiche, di
percorrere le profondità della storia e di entrare nelle pieghe del territorio.
Quel palinsesto che fa delle tante Italie una sola Italia,
parla di frontiere culturali mutevoli, la cui complessità è costituita da
secoli di confronti e contaminazioni; una selezione ragionata, che attraverso
immagini colte da sguardi diversi, è in grado di costituirsi come racconto
mobile e variegato, rispecchiando nelle forme il fondo mobile e vitale di un
Paese ricco di storie e memoria.
La sezione Paesaggi vede l’Italia da prospettive
inconsuete, reinterpretata dallo sguardo partecipe e coinvolto di grandi
maestri dell’obiettivo per raccontare un paesaggio al tempo stesso
riconoscibile e mutevole. Un paesaggio che continua a meravigliare, dall’Ottocento
ai nostri giorni, per la sua varietà e per l’incontro irripetibile tra
natura e uomo: rilievi montuosi, coste, vie d’acqua, bacini lacustri e colline
fanno da scenario e da contrappunto alle tracce della storia antica e recente e
ai mutamenti del profilo delle città e dei centri abitati. In questa
discontinuità, in un territorio limitato nelle dimensioni, il paesaggio
italiano non si presenta solo come insieme di frammenti. Diviene piuttosto il
volto di una comunità, l’immagine di un sistema in cui le componenti antropiche
e naturali, presenti e passate, vivono in una relazione strettissima, e dove è
l’intreccio tra uomo e ambiente a dischiudere e ricreare un senso di
appartenenza, restituito con freschezza e cura del dettaglio dalle diverse e
uniche sensibilità dei fotografi.
L’opera dell’uomo è al centro della seconda sezione, dove
l’Italia creativa emerge nella sua tumultuosa evoluzione: dalla fabbrica di
maccheroni alle moderne sperimentazioni nel settore biomedico o in quello
aerospaziale. Si passa così da un mondo legato ai ritmi lenti delle stagioni,
raccontato in modo impareggiabile dai bianco e nero di Ottocento e Novecento, a
una società industriale matura, inserita in un mondo automatizzato e
globalizzato e decisamente fotogenica. Trasformazioni che si rispecchiano nel
più ampio mutamento della società italiana, dove resta, come minimo comun
denominatore, un’operosità fatta di impegno, abnegazione, fantasia, successi.
La fotografia italiana racconta l’uso creativo delle risorse del territorio e
una sapienza artigiana che ha saputo affiancarsi e costeggiare al meglio il
progresso scientifico e tecnologico degli ultimi anni.
L’ultima sezione della mostra è quella dedicata ad un’ideale rivisitazione
della grande tradizione ritrattistica italiana, con volti e figure diversi
per epoca e regione, età e ceto sociale, colti e descritti nel tempo della
scuola, nel tempo del lavoro e nel tempo libero, soggetti singoli o in
comunità, statici e in movimento. In questa breve rassegna, i volti sfilano in
mostra in una originalissima storia del paesaggio sociale italiano, cui fa da
sfondo e contrappunto l’evolversi delle tecniche fotografiche. Volti che si
trasformano, sempre diversi, sempre meno segnati dallo sforzo e dalla fatica,
immortalati tramite l’impiego di tecniche e composizioni costantemente nuove,
in grado di restituire e delineare una cronaca sociale e sentimentale
dell’Italia che cambia. E in cui, a fare davvero la differenza, è l’incontro
irripetibile tra il fotografo e il soggetto rappresentato.
Fotografie di:
Stabilimento Alinari, Vittorio Alinari, Aurelio Amendola, Stabilimento
Anderson, Isabella Balena, Vincenzo Balocchi, Gian Paolo Barbieri, Olivo
Barbieri, Gabriele Basilico, Raffaello Bencini, Giorgio Benvenuti, Gianni
Berengo Gardin, Studio Betti Borra, Antonio Biasiucci, Piergiorgio Branzi,
Emanuele Bresciani, Stabilimento Brogi, Luigi Bussolati, Henri Chouanard,
Cesare Colombo, Studio Corsini, Mario Cresci, Gabriele Croppi, Giovanni Crupi,
Gustave de Beaucorps, Stefano De Luigi, Simone Donati, Franco Fontana, Paolo
Formichella, Andrea Frazzetta, Maurizio Galimberti, Alessandro Gandolfi, Luigi
Ghirri, Mario Giacomelli, Luigi Leoni, Stefano Lista, Massimo Listri, Lorenzo
Maccotta, Alex Majoli, Giuseppe Malovich, Emiliano Mancuso, Fosco Maraini, Achille
Mauri, Francesco Paolo Michetti, Nino Migliori, Carlo Mollino, Davide
Monteleone, Walter Niedermayr, Cristina Nuñez, Paolo Pellegrin, Mauro Puccini,
Sergio Ramazzotti, Mauro Ranzani, Fulvio Roiter, Giorgio Roster, Ferdinando
Scianna, Vittorio Sella, Shobha, Massimo Siragusa, Giorgio Sommer, Mario Spada,
Paolo Spigariol, Bruno Stefani, Marino Sterle, George Tatge, Giuliana Traverso,
Michele Vestrini, Studio Villani, Massimo Vitali, Wilhelm von Gloeden, Marion
Wulz, Wanda Wulz, Italo Zannier, Bruno Zanzottera, Otto Zenker.
INFO
Dal 25
Giugno 2021 al 10 Ottobre 2021
LUOGO: Forte di Belvedere FIRENZE
INDIRIZZO: Via di S. Leonardo 1
ORARI: ORE 16.00 - 21.00 MAR - VEN (ultimo ingresso ore
20.00) ORE 10.00 - 21.00 SAB - DOM (ultimo ingresso ore 20.00) LUNEDI CHIUSO
ENTI PROMOTORI: Comune di Firenze
COSTO DEL BIGLIETTO: ingresso gratuito
E-MAIL INFO: info@musefirenze.it
SITO UFFICIALE: http://musefirenze.it
Virtual Photography e Emanuele Bresciani su
www.acartrevlution.com www.neoludica.eu
Nessun commento:
Posta un commento