Animus Gate, plexiglass, cm 35x40, (autore M. Deschambault), già esposto al Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano. |
Problem solvers_portraits machine, (C) Ubisoft/L. Ribardièere, ora collezionabile dallo shop Ubisoft |
Nel volume ‘Assassin’sCreed Art (R )Evolution’ edito da Skira per il Museo Temporaneo creato con Ubisoft al Museo della Scienza Leonardo da Vinci di Milano e al WOW, abbiamo voluto addentrarci nel gioco e nelle migliaia di immagini che lo hanno costituito per prelevare una scelta di artwork capaci di essere autonomi, come ogni opera d’arte. Il raggruppamento nelle sezioni avviene non per episodi a cui appartengono ma per generi, in modo da offrire la loro evoluzione temporale sullo stesso piano di concept e non collegati alla narrazione della vicenda. Questo smontaggio consente di percepire il lavoro artistico indipendentemente dal gioco pur lasciando il gioco struttura fondamentale in cui vive.
Paesaggi con architetture, interni ed esterni; teorie di characters come nelle teorie di santi bizantine o nelle quadrerie settecentesche; wall di immagini in rapida evoluzione come in una installazione contemporanea; armi e particolari come nelle wunderkammer e nelle collezioni.
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Nella parte espositiva ci siamo proposti di trasferire il medium digitale in materia reale, per far fruire al giocatore e al non giocatore l’artwork come lo fruirebbe in un tradizionale elaborato artistico: il quadro, il disegno, l’installazione. Le materie utilizzate sono la tela, il crystal, il legno, la pelle eco, l’affresco digitale, ogni volta scelte in pertinenza all’immagine da riportare, per una coerenza col soggetto se antico o contemporaneo. In questo modo pensiamo che esporre la game art in materie concrete permetta la lettura di un medium complesso come il videogioco come portatore di molteplici valori semantici e visuali, approcciabili da tutti nelle sue diverse forme.
Questo lavoro è molto differente dall’esporre lo storyboard di un film con gli sketches, diverso dall’esporre le foto di scena o il progetto di un’opera interattiva o di videoarte. E’ così voluto per permettere un tempo di osservazione allo spettatore immersivo come il gioco ma non dinamico per osservarne col tempo necessario tutte le sfumature; ma contemporaneamente lascia gioco il gioco: nell’esposizione gli artwork sono una parte e il gioco mantiene la sua unitarietà, sono allo stesso tempo un mondo e due mondi possibili e coesistenti.
La nostra attività culturale si spinge nel mondo del commercio delle arti perché l’arte vive di questo. Il publisher oggi è come il gallerista: immette nel mercato l’opera dell’artista nella sua forma diretta e fruibile.
Pensiamo che il pubblico possa capire meglio cosa è la concept art se può toccare con mano i lavori che centinaia di artisti al mondo producono in continuazione.
Nell’era del digitale, in cui è molto importante digitalizzare i beni culturali materiali per conservarli, noi proponiamo anche l’altra attività importante: materializzare i beni culturali e le arti digitali perché entrino nella storia di tutti e non restino solo virtuali.
Assassin’s Creed è creato con una tale ricchezza e controllo di particolari da poter richiedere anni per esplorarne il vasto universo. Nel percorso artistico del libro e dell’esposizione, ora disponibile a itinerare, la percezione di una serie di esempi dà la possibilità di muoversi paradigmaticamente nella narrazione e nelle immagini per capirne l’articolata forza comunicativa e coinvolgente.
Nel video che vi proponiamo trovate anche Ludovic Ribardière, artista Ubisoft che ha creato concept art per Project Legacy, e che il giorno dell’inaugurazione ha commentato con molto entusiasmo la visione materica delle sue opere. “E’ il sogno di ogni concept artist –ha detto- vedere il suo lavoro nella materia. Realizziamo migliaia di art work che poi restano nel passare degli anni e in questo modo se ne può godere ancora. E’ bellissimo il mio affresco digitale! E’ mio davvero?!"
affresco digitale da artwork di concept art di Ludovic Ribardière/Ubisoft (C) |
L’opera sul cavalletto è stata realizzata in affresco digitale da Demart che ha brevettato il procedimento e che è partner tecnico di Game art Gallery per la produzione artigianale della concept art.
Debora Ferrari
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